VIRGINIA
Soliloquio
"La vida es sueño; el despertar es lo que nos mata."
Virginia Woolf (1882 – 1941)
Pudimos construir puentes
sobre los abismos.
Pudimos construir puentes
sobre esas manos sucias en mis nalgas.
En ese tiempo corrompido
yo no podía comer,
no debía comer,
no quería que el olor a sangre entre mis piernas
despertara a las bestias.
Me daba náuseas mirarme al espejo.
Quemé todos mis vestidos.
Pudimos construir puentes
sobre la extinción de las cosas amadas.
Sobre la cicatriz de voces
que volvía a ser herida cada noche
y se viciaba
con el veneno de la vigilia.
En tu lumbre mi cuello de cisne
fue algo más que un largo guante blanco.
para atesorar el grito.
Mi voz floreció.
Pero los puentes se desmoronaron.
Fue el Blitz, fui yo,
fue esa oruga voraz llamada vida
comiéndome los párpados.
Soy un error.
Un equipaje que es necesario soltar
para salvarse.
Para mi soliloquio de agua y piedras
elegí
el lugar de tus llagas.
VIRGINIA
Soliloquio
“La vita è
un sogno; è il risveglio che ci uccide.”
Virginia Woolf (1882 – 1941)
Abbiamo
costruito ponti
sugli
abissi.
Abbiamo
costruito ponti
su
quelle mani sudicie sulle mie natiche.
In
quel tempo corrotto
io
non potevo mangiare,
non
dovevo mangiare,
non
volevo che l’odore di sangue tra le mie gambe
svegliasse
le bestie.
Mi
dava la nausea guardarmi allo specchio.
Ho
bruciato tutti i miei vestiti.
Abbiamo
costruito ponti
sull’estinzione
delle cose amate.
Sulla
cicatrice di voci
che
ridiventava ferita ogni notte
viziata
dal
veleno della veglia.
Nella
tua luce il mio collo di cigno
era
più di un lungo guanto bianco.
Per
custodire il grido.
La
mia voce è fiorita.
Ma
i ponti sono crollati.
È
stato il Blitz, son stata io,
quel
bruco vorace chiamato vita
che
mi mangia le palpebre.
Sono
un errore.
Un
bagaglio da abbandonare
per
potersi salvare.
Per
il mio soliloquio di acqua e pietre
ho
scelto
il
luogo delle tue piaghe.
De "Un rayo a tiempo", El Mensú Ediciones (2018)
Traducción: Sara Cericola
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