domingo, 30 de mayo de 2021
sábado, 29 de mayo de 2021
MARINA
Con una cuerda
"…quizá la mejor victoria sea (…)
pasar sin dejar huellas,
pasar sin dejar sombras
en las paredes…".
Marina Tsvietáieva (1892 – 1941)
Yo soy la novia del destierro,
la novia del castigo,
la novia de los vagones de la niebla.
Tengo un cigarrillo en la mano.
una melena de humo,
una mordida de tigresa inválida.
Tengo una hija muerta
doliéndome en el hambre.
A mil gritos de mi casa
la tierra
canta una canción de pertenencia.
Pero mi corazón desafina
en la liturgia de esa lengua de leche.
Soy una osa polar
con una cuerda en la mano.
Con una cuerda en el cuello.
Y basta.
Con una corda
passare senza lasciare tracce, senza
proiettare ombra en sui muri…”
Marina Tsvietáieva (1892 – 1941)
la fidanzata del castigo,
la fidanzata dei vagoni della nebbia.
Ho una sigaretta in mano,
una chioma di fumo,
un morso di tigre invalida.
Ho una figlia morta
un dolore nella fame.
A mille grida da casa mia
la terra
canta una canzone d’appartenenza.
Ma il mio cuore stona
nella liturgia di quella lingua di latte.
Sono un’orsa polare
con una corda in mano.
Con una corda al collo.
E basta.
Traducción: Sara Cericola
jueves, 27 de mayo de 2021
martes, 25 de mayo de 2021
domingo, 23 de mayo de 2021
HERMANAS
HERMANAS
KARIN
KARIN
KARIN
Fa male
Certo che fa male.
Certo che fa male germogliare,
rinverdire,
accettare il brusio dei fiori
che si fanno strada
nel lungo tunnel delle gambe.
Certo che fa male bruciare,
infilarsi più e più volte,
nell’ago dell’amore
e cucire parole per nominare
la frenesia della primavera.
Sono stata una nave da conquista
in oceani di vetro.
L’amante dei diseredati
e dei bohémien.
Ma senza la benedizione
di un cuore muto.
Ho sanguinato canzoni
nella mia debolezza
di cerva errante.
Certo che fa male.
Vivere fa male.
Ma la Morte è una festa
e queste pillole
sono il mio abito migliore.
Traducción: Sara Cericola
sábado, 22 de mayo de 2021
viernes, 21 de mayo de 2021
VIRGINIA
Abbiamo
costruito ponti
sugli
abissi.
Abbiamo
costruito ponti
su
quelle mani sudicie sulle mie natiche.
In
quel tempo corrotto
io
non potevo mangiare,
non
dovevo mangiare,
non
volevo che l’odore di sangue tra le mie gambe
svegliasse
le bestie.
Mi
dava la nausea guardarmi allo specchio.
Ho
bruciato tutti i miei vestiti.
Abbiamo
costruito ponti
sull’estinzione
delle cose amate.
Sulla
cicatrice di voci
che
ridiventava ferita ogni notte
viziata
dal
veleno della veglia.
Nella
tua luce il mio collo di cigno
era
più di un lungo guanto bianco.
Per
custodire il grido.
La
mia voce è fiorita.
Ma
i ponti sono crollati.
È
stato il Blitz, son stata io,
quel
bruco vorace chiamato vita
che
mi mangia le palpebre.
Sono
un errore.
Un
bagaglio da abbandonare
per
potersi salvare.
Per
il mio soliloquio di acqua e pietre
ho
scelto
il
luogo delle tue piaghe.
Traducción: Sara Cericola
miércoles, 19 de mayo de 2021
lunes, 17 de mayo de 2021
ANTONIA
quien sabe dónde – quien sabe dónde
alguien buscará el crisantemo
para mí
en el mundo cuando deba marcharme sin retorno.”
“Qualcuno
piangerà chissà dove – chissà dove –
Qualcuno
cercherà i crisantemi per me nel mondo
Quando
accadrà che senza ritorno io me ne debba andare.”
Antonia
Pozzi (1912 – 1938)
Così come intuivo il sole intuivo la guerra,
qualcosa di morto ed enorme che si avvicinava
vomitando lontano da me gli amici ebrei,
e vedevo cadere gli uccelli nei campi di battaglia,
sentivo il loro peso,
l’impossibilità delle ali.
Vedevo il punto finale di papaveri
e dopo il punto finale, il sangue
che seguiva il suo cammino sedizioso,
e gli amici ebrei che non ritornavano.
Intuivo, poi,
che l’amore,
era poco più di un verso a rischio
e delle labbra misere.
Ho lasciato il corpo nel giardino d’inverno
vuoto di me,
un buco da riempire di crisantemi,
e lui ha creduto
che fossi tornata in città o a letto,
e si è permesso di dimenticarmi.
Traducción: Sara Cericola