I
La desnudez del aire
y los cuerpos
como estrellas binarias.
Imposible prolongarse en el otro:
nos circundamos,
nos acordonamos,
pero estamos solos
(el sudor es frontera).
II
Un volcán
se estaciona en mi pulso.
Oigo
como nace una rosa.
Soy una extraña criatura doméstica.
La que no cesa de arder
y promete
su poema como huella.
III
Hubo un andamio
entre soles
(el saludo del fuego
a todos los hijos vagabundos,
la mordedura del verano
sacudiendo las redes).
Las abejas volvieron
(espolvoreadas de viento).
Se calzaron
el zapato de cristal del mediodía.
Te toqué
(desde entonces la pólvora).
IV
Ángeles
pulsando
en las aristas de la sangre.
Pupilas que se rompen.
Grietas tibias
en la arcilla de los párpados.
Un cuerpo
que se deshace en la noche.
El traje del hombre amado
recostado en la lluvia.
La barca sosegada me transita.
Me desperté
con todo el mar en las venas.
V
Orbita
el cuerpo celeste.
Entonces la carne se circula.
Es un nudo de luz.
Hombre y mujer rodando.
Intemperie
donde caen los sentidos
mientras la luz apura
su vaso de constelaciones.
MANDALA
I
La nudità dell’aria
e i corpi come stelle binarie.
Impossibile prolungarsi nell’altro:
ci circondiamo,
ci allacciamo,
ma siamo soli
(il sudore è una frontiera).
II
Un vulcano
sosta nel mio polso.
Ascolto
il nascere di una rosa.
Sono una strana creatura domestica.
Colei che non cessa di bruciare
e promette
la sua poesia come un’orma.
III
Ci fu un’impalcatura
tra i soli
(il saluto del fuoco
a tutti i figli vagabondi,
MANDALA
I
La nudità dell’aria
e i corpi come stelle binarie.
Impossibile prolungarsi nell’altro:
ci circondiamo,
ci allacciamo,
ma siamo soli
(il sudore è una frontiera).
II
Un vulcano
sosta nel mio polso.
Ascolto
il nascere di una rosa.
Sono una strana creatura domestica.
Colei che non cessa di bruciare
e promette
la sua poesia come un’orma.
III
Ci fu un’impalcatura
tra i soli
(il saluto del fuoco
a tutti i figli vagabondi,
il morso dell’estate
che scuote le reti).
Tornarono le api
(spolverate di vento).
S’infilarono
la scarpa di cristallo del mezzogiorno.
Ti toccai
(da allora la polvere da sparo).
IV
Angeli
pulsando
nelle appendici del sangue.
Pupille che si rompono.
Crepe tiepide
nell’argilla delle palpebre.
Un corpo che si disfa nella notte.
L’abito dell’uomo amato
coricato nella pioggia.
La barca rasserenata che mi transita.
Mi svegliai
con tutto il mare nelle vene.
V
Orbita
il corpo celeste.
Allora la carne si circonda.
È un nodo di luce.
Uomo e donna che rotolano.
Intemperie
dove crollano i sensi
mentre la luce affretta
il suo bicchiere di costellazioni.
Del poemario "Once Upon A Time", Rayuela Edizioni (2014)
1º Premio Poesía “Concurso internacional Rayuela Edizioni, Festival della Letteratura di Milano”, Rayuela Edizioni, Milán, Italia (2014)
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